Teatro

Le Baccanti: il trionfo di Dioniso

Le Baccanti: il trionfo di Dioniso

La tragedia di Euripide messa in scena al teatro Duse dagli allievi della scuola di recitazione "Mariangela Melato", sotto la direzione di Massimo  Mesciulam, ha generato nel pubblico opinioni piuttosto discordanti.

Si può trovare una giustificazione a ciò, riflettendo sulla scelta della tragedia da rappresentare. É opportuno sottolineare il fatto che le 'Baccanti' non sia una "tragedia per tutti", poiché presuppone una conoscenza approfondita del mondo greco. Nella conprensione del testo gioca inoltre un ruolo fondamentale la traduzione utilizzata: il regista ha optato per la celebre versione del poeta ligure Sanguineti e, nell'adoperarla, non ha tralasciato nulla (fatto apprezzabile è quindi la fedeltá all'originale, che però non rende sempre la resa ottimale).

Protagonisti assoluti della vicenda sono Penteo, tiranno di Tebe, e Dioniso, il dio dell'ebbrezza, venuto dall'oriente per diffondere il proprio culto anche in Grecia. Penteo, peró, si oppone fermamente ai misteri dionisiaci, che vedevano le donne della cittá (tra cui anche Agave, la madre di Penteo) impegnate in riti orgiastici sotto l'effetto di sostanze stupefacenti.

Dioniso allora, decide di punire Penteo per la sua tracotanza approfittandosi della curiositá innata in ogni uomo: il tiranno viene così a trovarsi nel pieno delle celebrazioni delle baccanti, nonostante il dio gli avesse assicurato che vi avrebbe solamente assistito rimanendo al sicuro sulla cima di un albero, travestito da donna per non farsi riconoscere dalle partecipanti al rito). Penteo, scambiato per un leone, viene ferocemente ucciso e ridotto a brandelli dalle baccanti.

É qui allora che incontriamo Agave per la prima volta: imbrattata di sangue e invasata dal dio, fa il suo ingresso con la testa del figlio infilzata a un tirso. La tragedia volge verso la sua  conclusione con la presa di coscienza della donna dello scempio appena compiuto.

La scena che segue lascia lo spettatore a bocca aperta: invece della disperazione e del raccapriccio che apparirebbero naturali in questo contesto, Agave mostra una luciditá e una freddezza inimmaginabili. Uno spettacolo, insomma, che può piacere come no, ma che non può fare a meno di lasciare il segno per la sua enorme carica emotiva.

Alunni della classe IV, Liceo Classico D'Oria, Genova

Recensione relativa allo spettacolo:

Le Baccanti di Euripide
Teatro Stabile di Genova, sala Duse, 28 aprile-4 maggio 2014